In troppi paesi è ancora normale torturare i prigionieri per ottenere confessioni e informazioni: l'attivista Karen Tse lavora per porre fine a tutto ciò.

Ex difensore pubblico, Karen Tse sviluppò un interesse per i temi che riguardano il diritto penale e i diritti umani, dopo essersi accorta che i profughi del sud-est asiatico, detenuti in una prigione locale senza processo, erano spesso torturati per ottenere "confessioni".

Nel 1994 si trasferì in Cambogia per addestrare il primo nucleo di difensori pubblici del Paese. Sotto gli auspici delle Nazioni Unite, ha addestrato i giudici e i pubblici ministeri, e ha istituito il primo tribunale penale in Cambogia.

Nel 2000, la Tse fonda la International Bridges to Justice (IBJ), per aiutare a creare un cambiamento sistematico del diritto penale e promuovere i diritti fondamentali di rappresentanza legale per gli imputati in loco. La sua fondazione integra il lavoro dei gruppi di testimoni, che svolgono un'opera altrettanto vitale di avvocatura, e aiuta i governi a costruire nuovi sistemi che rispettino i diritti individuali. Nei suoi primi anni di vita la IBJ negoziò misure innovative per una riforma giudiziaria con i governi cinese, vietnamita e cambogiano. Questa fondazione lavora ora in sedici paesi, tra i quali Ruanda, Burundi e India.

La Tse afferma: "Credo che sia possibile porre fine alla tortura nella durata della mia vita".


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